La benefica popolarità di Piero Angela


Mi fa piacere che uno come Piero Angela sia popolare. Mi accorgo di come il suo nome circoli su Twitter e penso che non può fare che bene, vista la deriva culturale verso cui va il nostro paese.

Esagero? Secondo me invece ci siamo dentro completamente. A chi non è capitato di parlare di cultura, o di musica, ed essere attaccato in quanto tradizionalista, spocchioso, o peggio (soprattutto nell'anonimato del web dove le offese abbondano)?

Cosa ingiusta, perché sbagliata. Vero, ci sono alcuni intellettuali che si sono costruiti una nicchia a loro vantaggio, probabilmente perché al di fuori di quella sarebbero senza lavoro.

Ma la cultura è una cosa di tutti, umana e vibrante. Come il jazz (Piero Angela è anche un pianista jazz). E anche il jazz oggi viene visto come "roba da intellettuali". Niente di più falso, il jazz è trasgressione pura, lo dice la Storia, è la musica di tutti. Di più: il jazz è l'invenzione della trasgressione, molto prima che le varie star si arricchissero coi loro eccessi (e quando ci sono di mezzo i soldi io non mi fido molto). I jazzisti invece hanno pagato le loro trasgressioni. E chiudo qui l'argomento per oggi.

Tornando a Piero Angela, provo un po' di inquietudine pensando a come in fondo sia l'unico (insieme a suo figlio, che però è più qualificato come studioso e meno esperto in comunicazione rispetto al padre), a portare avanti simili programmi sulla tv generalista, a farlo da anni, e con un peso che non teme i cambiamenti di una tv sempre più... non trovo parole che non siano offensive, e non le dico per non sembrare l'intellettuale spocchioso che non sono.

La cultura, la musica, l'arte, non sono noiose. Sono intense. Mentre certi personaggi possono strillare quanto vogliono in tv, comunque non hanno contenuti, e sono la noia fatta persona, anzi personaggio.

Io non ho mai guardato molto la tv, e non la possiedo ormai da anni. Però non sono fuori dal mondo e so che la maggior parte degli italiani si informano solo davanti alla tv. Di più: si formano. Non c'è spazio per i libri, i giornali, la radio, i fumetti. Se non per una minoranza. E nella nostra attuale democrazia assoluta è la maggioranza che decide per tutti.

Ecco perché sono preoccupato. E per oggi, anche un po' sollevato, vedendo quanto il vecchio Piero Angela sia popolare tra i giovani. E non solo. Perché il mondo non lo comandano solo i teenager, come invece sembra indicare sempre di più tutto quello che circola nel mondo della comunicazione.

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